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Necessario, dunque per Mangone, che «le varie componenti economiche e sociali cooperino in modo armonizzato per ottenere un duplice obiettivo: quello di consentire l’attività e la vita dell’uomo salvaguardando i valori ambientali e paesaggistici e quello di stimolare nelle popolazioni lo sviluppo di una coscienza di rispetto dell’ambiente e la condivisione degli obiettivi di tutela ambientale».

L’attenzione si è quindi posata su uno dei documenti cardine della tutela ambientale, la “Convenzione Europea del Paesaggio” dell’ottobre del 2000, preambolo di un nuovo processo di gestione del paesaggio quale componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale del vecchio continente. Il relatore si è soffermato sulle componenti del documento in questione, definendone i contenuti e le importanti conseguenze che questo ha generato. «Si devono privilegiare quelle scelte progettuali che consentono il minimo impatto ambientale - ha quindi spronato Mangone - incentivando tecniche e metodologie che consentono costruzione, trasformazione e utilizzo del territorio basati sul rispetto dell’ambiente».

Dalla tutela e dal rispetto dell’ambente alle richieste per gli agricoltori, chiamati verso una sempre maggiore professionalità e capacità di produrre beni alimentari nel pieno rispetto delle norme, così da garantire prodotti di qualità, genuini, sicuri e certificati. «In Calabria abbiamo ancora un grande problema che potrà essere risolto solo con una adeguata e prossima programmazione - ha ravvisato Mangone - abbiamo una quantità enorme di ettari condotti con il metodo dell’agricoltura biologica, una quantità che non è però proporzionale a quella dei prodotti biologici certificati».

Importante, allora, per il Presidente dell’ANPA - LiberiAgricoltori Calabria, che gli enti e le istituzioni, in cooperazione con gli stessi agricoltori, salvaguardano con leggi e norme il danneggiamento dell’agricoltura in tutte le sue fattispecie. Un impegno collettivo indirizzato al raggiungimento di un obbiettivo comune, da perseguire e raggiungere investendo tutte le risorse messe a disposizione. «In Calabria non abbiamo un problema di quantità di risorse ma di qualità della spesa» ha evidenziato Mangone.

Il dibattito si è quindi aperto con l’intervento della presidente Critelli che, avvalorando le tesi di Mangone, ha evidenziato l’importanza della consapevolezza sin dalla giovane età, ritenendo rilevante trattare tali argomentazioni nelle aule scolastiche, per imprimere nei ragazzi e di conseguenza nelle loro famiglie, il rispetto e la tutela dell’ambiente, del paesaggio, della natura. Un insegnamento che dovrebbe divenire centrale all’interno di discipline come l’educazione civica, oggi fin troppo sottovalutata.

Nell’ambito dell’istruzione, il La viene dato nuovamente a Mangone che, avviando alla conclusione l’incontro, ha posto sotto la lente d’ingrandimento l’organizzazione di gite e viaggi d’istruzione. «Si cerca sempre di raggiungere altre Regioni, quando i nostri ragazzi ancora non conoscono le straordinarie ricchezze della Calabria» ha affermato Mangone, con la viva speranza che l’apparato scolastico possa incentivare l’attenzione sul territorio, permettendo alle nuove generazioni di innamorarsi dello stesso e magari, in futuro, proseguire gli studi non troppo distanti dalle proprie radici, arrestando il progressivo impoverimento di questa terra.

Quando si organizzano le gite scolastiche bisogna principalmente far conoscere il proprio territorio ai ragazzi e alle loro famiglie, poi spostarsi nelle altre regioni. Se non si fa così si rischia non far innamorare i giovani del proprio territorio e quando dovranno scegliere dove proseguire gli studi sceglieranno altrove, impoverendo ogni comparto della nostra regione.